Oltre 600 guerriglieri dell‘Isis sono stati annientati negli attacchi dell’aviazione russa con missili da crociera «su uno degli obiettivi vicino a Deir ez-Zor», in Siria: lo ha detto il ministro della Difesa russo, Serghiei Shoigu. Sempre Shiugu ha riferito che le navi della flotta russa del Mar Caspio hanno lanciato 18 missili da crociera contro le postazioni dei terroristi in Siria e hanno distrutto tutti i 7 obiettivi come previsto. I sette obiettivi colpiti oggi, secondo Shoigu, si trovavano nelle province di Raqqa, Idlib e Aleppo.
Intenso anche il lavoro politico diplomatico di Mosca. Il presidente russo Vladimir Putin e il re giordano Abdullah II si incontreranno a Sochi il 24 novembre per discutere della crisi in Siria: lo fa sapere il consigliere del presidente russo, Iuri Ushakov. Sempre secondo Ushakov, il sovrano saudita Salman Bin Abdulaziz Al Saud potrebbe visitare la Russia nei primi mesi del 2016.
Nel frattempo si apprende che la Turchia ha convocato ieri notte l’ambasciatore russo ad Ankara per protestare contro gli «intensi» raid aerei compiuti in serata da Mosca su un villaggio turcomanno nella regione di Bayirbucak, nel nord-ovest della Siria. Lo ha detto il premier turco Ahmet Davutoglu, secondo cui sono stati colpiti anche civili: “Se la Russia sta combattendo Daesh (l’Isis, ndr), allora deve prendere di mira Daesh”.
morte e distruzione a Duma (Ду́ма) |
Sempre all’insegna del caos resta la situazione in Siria nella parte rimasta nel controllo di Assad. È di oltre 20 civili uccisi il bilancio dell’inasprimento di violenza nella regione di Damasco che si è registrato nelle ultime 24 ore, dopo che è saltato il tavolo dei negoziati per una tregua di due settimane tra oppositori armati e governo. Fonti a Damasco riferiscono all’Ansa che otto civili sono morti nelle ultime ore in seguito a colpi di mortaio caduti sul centro moderno e sparati da insorti presenti nei sobborghi orientali. Questi lanci sono in risposta agli attacchi aerei governativi su abitazioni civili effettuati nella notte a Duma e in altri rioni alla periferia della capitale. Nei raid hanno perso la vita, affermano le fonti, almeno 13 civili.
*Fonte: secoloditalia.it
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